Blitz di fuoco, Amanze dell’ Acsim spara a zero. Christabel e la figlioletta ora dormono nel negozio
Così intitola il “Corriere Adriatico” l’ articolo di cronaca riguardo i fatti accaduti domenica 15 marzo a Macerata, quando all’African Shop di via Morbiducci è stato appiccato un incendio ed è stata lasciata una scritta razzista sulla porta.Il presidente dell’ ACSIM commenta così l’ accaduto:
“Salvo prova contraria, la scritta lasciata sulla porta del locale evidenzia un’ azione diretta e chiara.
Immigrati andate a casa c’ era scritto nel cartello.
Che altro dire se non una chiara rivendicazione di razzismo o di istigazione ad azioni da compiere contro gli immigrati che sono in città.
Macerata viene dipinta come una città che fa dell’ accoglienza una sua peculiarità. A parole però.
Non c’ è nessun intervento concreto per migliorare la convivenza tra i cittadini italiani e le altre comunità straniere che risiedono in città. Quanto è accaduto all’ African Shop è una palese azione contro gli immigrati”.
Inoltre, prosegue il dott. Amanze:
“I primi a cercare di favorire l’ accoglienza siamo noi ma chi di dovere non ci ha mai coinvolto in progetti specifici per l’ integrazione. Vogliono chiuderci in un angolo invece di coinvolgerci in una politica di integrazione per la quale siamo i primi a volerci battere. Ma vengono fatte altre scelte, per compiacere chi è più vicino ai palazzi della politica
“Salvo prova contraria, la scritta lasciata sulla porta del locale evidenzia un’ azione diretta e chiara.
Immigrati andate a casa c’ era scritto nel cartello.
Che altro dire se non una chiara rivendicazione di razzismo o di istigazione ad azioni da compiere contro gli immigrati che sono in città.
Macerata viene dipinta come una città che fa dell’ accoglienza una sua peculiarità. A parole però.
Non c’ è nessun intervento concreto per migliorare la convivenza tra i cittadini italiani e le altre comunità straniere che risiedono in città. Quanto è accaduto all’ African Shop è una palese azione contro gli immigrati”.
Inoltre, prosegue il dott. Amanze:
“I primi a cercare di favorire l’ accoglienza siamo noi ma chi di dovere non ci ha mai coinvolto in progetti specifici per l’ integrazione. Vogliono chiuderci in un angolo invece di coinvolgerci in una politica di integrazione per la quale siamo i primi a volerci battere. Ma vengono fatte altre scelte, per compiacere chi è più vicino ai palazzi della politica